risposta emergenze

L’accoglienza di persone straniere per rispondere all’emergenza migratoria è sempre stata una missione del Patronato S. Vincenzo. Dall’ottobre 2015, si è formalizzata l’apertura di un Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) all’interno della Comunità don L. Milani di Sorisole. Si tratta di una struttura in cui vengono accolti i migranti appena giunti in Italia, irregolarmente, e che intendono chiedere la protezione internazionale.

La convenzione è gestita dal Ministero dell’Interno attraverso la Prefettura di Bergamo.

Nel CAS, i migranti rimangono per il tempo necessario affinché una delle commissioni territoriali competenti esamini la loro richiesta di protezione internazionale.

Al termine dell’iter al migrante può essere riconosciuto lo status di rifugiato oppure una forma di protezione diversa: sussidiaria o per motivi umanitari. Se non sussistono motivi validi, il migrante può ricevere il diniego della protezione, al quale può fare ricorso.
Se la protezione comunque non viene riconosciuta, al termine dell’iter, il richiedente asilo diniegato lascia la struttura.

Durante la permanenza nel CAS della Comunità, ai ragazzi migranti viene offerta:

• Accoglienza in appartamenti nei quali gli ospiti gestiscono la propria quotidianità in semi-autonomia, con la supervisione di un operatore (Case Manager) che verifica la corretta gestione dell’immobile;

• Fornitura di beni di prima necessità: vitto e alloggio, prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa, abbigliamento, pocket money.

• Accompagnamento nell’iter giuridico: preparazione documenti per il rinnovo del permesso di soggiorno e gestione appuntamenti in Questura, assistenza legale in caso di ricorso per esito negativo.

• Assistenza sanitaria e fornitura di farmaci, come previsto dal Sistema Sanitario Nazionale (medico di base, visite specialistiche dove prescritte).

• Percorsi verso l’autonomia e l’inclusione sociale tramite la formazione linguistica (scuola di alfabetizzazione interna) e professionale (laboratori interni professionalizzanti) per l’acquisizione di autonomia, l’accesso ai servizi del territorio e l’integrazione.